TERAMO – Per un sindaco che si reputa alla guida di una nave che tiene barra a dritta nel mare in tempesta, è facile l’accostamento dell’opposizione al Titanic. Brucchi direttore di un’orchestra, la giunta, che continua a suonare sul transatlantico che intanto affonda. E tanto per non lasciare l’attualità, un pacco di sale grosso nella calza della befana, il Partito democratico di Teramo lo regala al primo cittadino. E’ un controbilancio di metafore e ironia quello dei gruppi consiliari di Pd e Teramo Cambia, per porre l’accento su una «mancanza di trasparenza e provvedimenti adottati senza il confronto del consiglio e sempre più spesso all’interno della giunta». Manola Di Pasquale e Gianguido D’Alberto parlano sì del concerto-flop di fine anno ma sottolineano anche le ombre sulla gestione del denaro pubblico, così come sulla coincidenza che i ‘benefattori’ dell’evento di San Silvestro siano le "solite ditte" che lavorano con il Comune. Manola Di Pasquale ha insistito sulle scelte che questa amministrazione non sa fare e di un Brucchi ostaggio «del logorio politico della sua maggioranza». «C’è una totale incapacità ad amministrare questa città – ha detto la Di Pasquale -; se nella precedente legislatura aveva fatto pochissimo, adesso la completa logorazione delle forze politiche della maggioranza hanno reso Brucchi totalmente legato a questo e incapace di gestire la città. Non riescono a fare delle scelte perchè non hanno più una maggioranza, non possono farle perchè non sanno farle e la mancanza di scelte genera altre situazioni di difficoltà per la città; infine c’è un modus operandi che denota una mancanza di trasparenza: non si comprende questa amministrazione che fa, con chi lo fa e perchè lo fa. Più che colpisce, a parte tutte le cronache rosa intorno, perchè una amministrazione pubblica paghi il servizio al triplo del costo normale quando invece dovrebbe fare una gara e perchè non si conosce il prezzo del servizio, quando invece le procedure in una pubblica amministrazione dovrebbe essere più trasparenti». Sulla Team e sugli sprechi la posizione è altrettanto chiara: prima di parlare di azienda totalmente pubblica vanno sanati gli sprechi. «E’ bene ribadire che il costo dei rifiuti non dipende dallo smaltimento come il sindaco si ostina a dire – ha detto ancora la Di Pasquale – ma dai costi fissi che le politiche clientelari hanno esasperato e portato alle stelle. Brucchi stia in guardia perché non siamo disposti a creare nuovi carrozzoni politici». Passaggio immancabile sulla tassazione e sul sociale. Gianguido D’Alberto ne fa una questione di credibilità. «Non regge più la cantilena del sindaco sui tagli del Governo se è il primo a non dare il buon esempio. Come fa ad applicare al massimo le aliquote e chiedere sacrifici alle famiglie se ha 9 assessori? Come minimo con questa tassazione ci si aspetterebbe servizi eccellenti, invece l’emergenza neve ha paralizzato i teramani, le famiglie non hanno tutele e anche sui servizi del trasporto scolastico e della refezione abbiamo assistito a goffi dietrofront».
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